Oggi parliamo di traduzioni, tradizioni tipiche dei territori intorno al nostro bed and breakfast di Tarvisio. Oggi parliamo di folletti e di altre creature magiche tipiche della Valcanale e delle Alpi Giulie.

I dannati del Monte Canin. Un montanaro un giorno che con le sue figlie era andato a raccogliere lamponi ai piedi del monte Canin si rifugiò in una grotta a causa di un’oscurità che da un momento all’altro si palesò. Cominciarono a sentire rintocchi di campane giungere da lontano, i gufi si svegliarono e con loro canto diedero il segnale: si levò così un terribile chiasso fatto di urla, rumore di catene, suoi di piccono e pietre scaraventate. Erano i dannati del Monte Canin condannati dal Cielo ad un lungo e duro servizio. Con il canto del gallo cedrone e l’arrivo dei giorno il pauroso concerto finì. La pace ritornò ed i dannati scomparirono di nuovo nella parete rocciosa del Prestreljenik, la dimora del maligno.

Una delle creature più temute dal popolo friulano è Cjacjut, o Vencul o come viene chiamato in Valcanale, Truta. E’ un folletto grosso e tozzo, che si mette a sedere sul petto di chi dorme, rendendone difficoltosa la respirazione. Il Cjalcjut può essere mandato dalle streghe o da altre persone dedite alla magia, come accade anche con altri folletti. Per scoprirlo basta verificare se al vostro risveglio trovate un chicco d’avena o un piccolo sassetto sul letto: quello è in segno che il folletto cerca di scappare.

Catturatelo velocemente e percuotetelo, quindi imponetegli di tornare da voi entro l’ora di pranzo del giorno dopo. Non sarà il Cjalcjut a tornare, ma la persona che ve l’aveva mandato e sicuramente dolorante per le botte prese.

Agane. Lis Aganis sono creature note a tutte le genti Alpine dal Canal del ferro alla Valle d’Aosta. Sono spiriti delle acque e dei corsi d’acqua e perfino l’abate Morassi le descrive dettagliatamente, soprattutto mentre aiutano gli abitanti delle valli nella raccolta del fieno. Sono descritte come sono creature bellissime, che affascinano e traggono nelle acque profonde il malcapitato che si lasci rapire, oppure sono delle vecchie dall’aspetto orrido dalle lunghissime mammelle; spesso hanno i piedi rovesciati all’indietro, oppure sono ricoperte per intero di pelo e setole. Solo il loro aspetto genera perplessità, poiché della loro esistenza i vecchi delle valli sono assolutamente certi. A Chiusaforte raccontano i più anziani che si potessero incontrare le Agane dietro la Forcella Patoc oppure nel torrente Macilla.

Copyright Immagine https://www.flickr.com/photos/elidoturco/11313199454

 

 

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